Dignità e legalità per il lavoro stagionale: anche Lagnasco presente a Roma alla presentazione del progetto Coldiretti

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Data:

giovedì, 20 febbraio 2020

Coldiretti a Roma

Descrizione

C’era anche un rappresentante del Comune di Lagnasco, il consigliere delegato Giulio Mellano, nel pomeriggio di martedì 18 febbraio nella sede di Coldiretti a Roma per la presentazione del progetto “Lavoro stagionale - dignità e legalità”, avviato dall’Osservatorio Agromafie con Coldiretti e ANCI, alla presenza, tra gli altri, dei Ministri delle Politiche agricole Teresa Bellanova, dell’Interno Luciana Lamorgese, del Lavoro Nunzia Catalfo, della Giustizia Alfonso Bonafede e degli Esteri Luigi Di Maio.

Il progetto nasce per contrastare il caporalato nel lavoro stagionale in agricoltura, al fine di assicurare condizioni di lavoro dignitose e legali ai braccianti che contribuiscono in modo determinante alleconomia agricola del nostro Paese e, al tempo stesso, consentire alle imprese agricole di sostenere la concorrenza internazionale.

Come emerge dall'analisi Coldiretti, viene ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con 370.000 lavoratori provenienti da ben 155 Paesi diversi, che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.

Non fanno eccezione le campagne della Granda, dove lavorano oltre 10.000 lavoratori stagionali con una forte rappresentanza di rumeni, albanesi, macedoni, marocchini e indiani.

“I lavoratori stranieri contribuiscono in modo strutturale e determinante alla nostra economia agricola – dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del nostro agroalimentare nel mondo, oltre ad essere una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale cuneese, dove vanno assicurate sicurezza sul lavoro e legalità”.

A più di tre anni dall’approvazione della legge sul caporalato, è palese – evidenzia Coldiretti – come sia necessario agire sulle leve economiche che spingono o tollerano lo sfruttamento, dalla lotta alle pratiche commerciali sleali fino alle agevolazioni concesse dall’Unione europea alle importazioni low cost da Paesi a rischio.

“Occorre, quindi, spezzare la catena dello sfruttamento che si alimenta dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne dove i prodotti agricoli, pagati sottocosto, spingono le imprese oneste a chiudere e a lasciare spazio all'illegalità. Per questo bisogna agire su due fronti: occorre affiancare le norme sul caporalato all’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate dall’apposita commissione, presieduta da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso da Coldiretti, ma è anche necessario arrivare al più presto al recepimento della Direttiva comunitaria in materia di pratiche commerciali sleali approvata lo scorso anno per ristabilire condizioni contrattuali più eque lungo la catena di distribuzione” dichiara Moncalvo.

Tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali devono avere alle spalle un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro: non è accettabile che ai prodotti importati sia consentito di aggirare le norme previste in Italia dalla legge sul caporalato.

Lagnasco, che ha fatto la sua parte, la scorsa estate, nel progetto di accoglienza diffusa dei lavoratori stagionali di origine africana (che rappresentano il 35% della forza lavoro nel saluzzese), ha partecipato all'incontro romano, su invito di Coldiretti, con notevole interesse: "Finalmente abbiamo visto anche a livello nazionale  ben cinque Ministri, con ruoli diversi, tutti coesi ad affrontare il tema del lavoro stagionale in agricoltura - commenta Giulio Mellano - si è parlato di progetti per realizzare strutture, gestire trasporti e centri per avvicinare domanda e offerta di lavoro, ma si è parlato anche di migliorare e velocizzare il decreto flussi. Il fenomeno del caporalato è una pratica molto limitata e lontana dalla nostra agricoltura ,che prima fra tutte vuole il rispetto dei lavoratori e della ridistribuzione del reddito sull'intera filiera. Un'agricoltura Green e rispettosa dei lavoratori è e sarà la nostra arma per distinguerci in un mondo globalizzato e con prezzi al ribasso".

Nella foto, i rappresentanti saluzzesi a Roma: (da sinistra) il segretario della zona di Saluzzo di Coldiretti, Mario Dotto, il direttore provinciale di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu, il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, il presidente regionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo, il consigliere comunale di Lagnasco Giulio Mellano, l'assessore del Comune di Verzuolo, Mattia Quaglia ed il funzionario del Comune di Saluzzo, Emilio Sidoli.  

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Inserito sul sito il venerdì 21 febbraio 2020 alle ore 08:56:15 per numero giorni 1534

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