La Regione Piemonte ha emesso il Decreto n. 34 in vigore da oggi, 22 marzo, che detta “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, con la proroga dei termini fino al 3 aprile.
In attesa di conoscere i dettagli del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio, annunciato in TV nella tarda serata di ieri e che dovrebbe essere divulgato in giornata, si allega alla presente notizia il testo completo del Decreto Regionale e si sintetizzano di seguito le principali novità rispetto alle restrizioni già operanti con Decreti ed Ordinanze emesse in precedenza.
- vietato effettuare spostamenti verso le seconde case (punto 1);
- vietati assembramenti con più di due persone in tutti i luoghi pubblici, mantenendo comunque le distanze minime interpersonali di sicurezza (punto 2);
- le strutture sanitarie (nel nostro caso, la Residenza “Don Eandi”) devono rilevare la temperatura corporea degli operatori prima dell’inizio di ogni turno di lavoro (punto 4);
- sospesa l’attività degli uffici comunali, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali (nel nostro caso, abbiamo individuato come tali, la polizia locale e l’ufficio anagrafe) (punto 6);
- limitato l’accesso alle attività commerciali ad un solo componente del nucleo famigliare (punto 8);
- raccomandata la rilevazione sistematica della temperatura per l’accesso dei clienti ai supermercati ed alle farmacie, nonché ai dipendenti dei luoghi di lavori aperti (punto 13);
- sospese le attività artigianali di servizio, con alcune eccezioni (che saranno probabilmente meglio chiarite dal nuovo DPCM atteso in giornata) (punto 14);
- restano garantiti i servizi bancari, finanziari e assicurativi, con modalità di lavoro su appuntamento (punto 15);
- sono chiusi gli studi professionali, con esclusione degli studi medici e sanitari (punto 19);
- è disposto il fermo delle attività dei cantieri (punto 20);
- sono chiuse tutte le attività ricettive, con conseguente sospensione dell’accoglienza degli ospiti (punto 21).
Si allega inoltre l'Ordinanza emessa oggi, 22 marzo, dal Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell'Interno, che ribadisce il divieto di spostarsi tra diversi Comuni, fatta eccezione per le casistiche già note.