Si firmerà a giugno il "Protocollo Prefettura 2021" relativo all’ospitalità dei lavoratori stagionali impegnati nella stagione di raccolta frutticola, presentato martedì scorso in un’apposita Conferenza Stampa presso i Castelli Tapparelli d’Azeglio.
Rispetto agli otto Comuni firmatari dello scorso anno (Saluzzo, Savigliano, Cuneo, Lagnasco, Verzuolo, Tarantasca, Busca e Costigliole), si aggiungono Manta e Scarnafigi; confermata anche l’importante presenza di tutti gli altri attori tra cui Regione, sindacati, associazioni di categoria e associazioni umanitarie.
La Prefettura, come ente capofila del citato Protocollo, ha partecipato ad un bando ministeriale per il quale i 10 Comuni firmatari dovevano presentare un progetto entro marzo. Lagnasco ha concorso con un progetto per euro 91.927 (comprensivo di IVA), completamente finanziato.
Grazie ad un accordo raggiunto con la Lagnasco Group si firmerà una convenzione decennale con la quale l’Organizzazione di Produttori concede in modo gratuito 12 moduli abitativi (8 dormitori, 2 bagni e 2 cucine), posti a due piani (la struttura era stata installata anni fa a Saluzzo presso lo stabilimento della ditta concedente) ed il Comune, in contropartita, sempre con la medesima durata, concederà a titolo gratuito la striscia di terreno ad ovest del cimitero nella quale lo scorso anno si erano accampate abusivamente fino a 70 persone, con evidenti problemi di decoro e, causa covid, con ovvi rischi sanitari.
I lavori per la sistemazione dell’area stanno procedendo a ritmo serrato, in previsione dell’apertura prevista per l’1 luglio. I moduli abitativi sono stati aggiunti a quelli già presenti nell’area: a progetto terminato ospiteranno 39 stagionali della frutta in possesso di regolare contratto di lavoro (3 persone per ogni dormitorio) che diventeranno 52 senza le restrizioni sanitarie dovute al Covid (4 persone per dormitorio).
L’area sarà recintata e sono in corso di realizzazione tutti gli impianti necessari, elettrico, antincendio e idraulico (compreso il collegamento alla rete fognaria). La gestione della struttura rimarrà in capo al progetto FAMI “La Buona terra”, collaborazione indispensabile per il Protocollo Prefettura, che consente l’accesso solo agli stagionali in possesso di regolare contratto di lavoro.
“Rinnoviamo i ringraziamenti al consigliere comunale e presidente della Lagnasco Group Fabrizio Risso per aver, nonostante o grazie al doppio ruolo, trovato una sintesi perfetta che, per quanto ci riguarda, speriamo risolva il problema degli accampamenti abusivi in paese dando nel contempo un utile servizio alle aziende agricole che, per la durata limitata dei contratti di cui abbisognano o per la mancanza di spazi o strutture in azienda, hanno necessità di utilizzare questa manodopera che si dimostra, dati alla mano, ormai indispensabile per la raccolta della frutta”.
L’appello rivolto agli stagionali che migrano lungo la penisola in base alle varie campagne di raccolta, scaturito durante la Conferenza di martedì, è anche quello di evitare di recarsi nel saluzzese senza un contratto di lavoro, soprattutto in considerazione dell’elevato calo produttivo di quest’anno dovuto alle forti gelate dell’aprile scorso.
Secondo i dati dell’Osservatorio Regionale resi noti durante la Conferenza Stampa sulla base delle comunicazioni dei Centri per l’Impiego di Cuneo, Saluzzo e Savigliano, nel 2020 i contratti attivati da aziende lagnaschesi per lavoratori di origini subsahariane sono stati 477; circa l’80% di questa manodopera è stata ospitata nelle singole aziende, anche grazie al bando regionale che fa riferimento alla Legge Allemano che ha elargito contributi per l’affitto di strutture mobili. Un bando che quest’anno è stato rifinanziato ed ampliato, inserendo anche l’acquisto oltre all’affitto: nelle prossime settimane anche il Comune di Lagnasco aprirà i termini per la presentazione delle domande da parte delle aziende interessate. Il Bando regionale prevede un contributo di 500 euro per l’affitto e 1.500 euro per l’acquisto di ogni modulo abitativo (dormitorio, cucina o servizi) da sistemare in azienda, con il limite massimo di 25 mila euro per ogni Comune.