Circa 19 mila euro di sgravi sulla TARI 2021 con abbuono del 10% non versato nel 2020: è quanto ha deciso il Consiglio Comunale nel corso della sua ultima seduta, per venire incontro alle esigenze di famiglie ed aziende per le difficoltà affrontate a causa della pandemia.
Lo scorso anno, a causa dell’emergenza sanitaria e del nuovo sistema di approvazione delle tariffe della Tassa Rifiuti (che devono fare riferimento al Piano Economico Finanziario elaborato dal Consorzio Servizi Ecologia e Ambiente ed approvato dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) le scadenze erano state spostate in autunno e si era deciso di riconfermare le tariffe adottate per l’anno 2019, bollettando il 90% del ruolo, in attesa dell’approvazione del PEF 2020, giunta a fine anno. Erano state inoltre applicate agevolazioni totali o parziali per le attività che avevano subito chiusure per Decreto.
A conti fatti, e facendo tesoro dei ristori giunti appositamente dallo Stato, grazie al lavoro dell’Ufficio Ragioneria del Comune, la Giunta aveva già deciso di abbuonare il 10% che i contribuenti (famiglie ed aziende) avrebbero dovuto versare a saldo del 2020, a seguito dell’approvazione del PEF.
Il Consiglio Comunale ha quindi approvato le tariffe per il 2021, mantenendo attivo, ancora per quest’anno, il metodo di calcolo della TARSU che si basa unicamente sulle superfici e non anche sul numero di persone, come vorrebbe invece il sistema composto previsto dalla TARI. Un rinvio necessario per l’aggiornamento di una Banca Dati ormai obsoleta, che rischiava di creare disparità non giustificate. A settembre, con l’ausilio della GE.S.E.L., la ditta incaricata dal Comune per gli adempimenti tributari, sarà effettuata una revisione della banca dati, con l’invio a tutti i contribuenti di moduli per l’aggiornamento dei dati.
Il Consiglio Comunale ha approvato il PEF, che ammonta a 165.145 euro (di cui 148.206 di quota variabile e 16.939 di quota fissa). Sono state quindi previste le seguenti agevolazioni sulla quota variabile della tassa (la quota fissa ed il 5% di addizionale provinciale andranno invece pagate per intero) in aggiunta a quelle già previste in periodi non emergenziali (riduzione per unico occupante ed utenze fuori dal concentrico): il 100% alle famiglie numerose (con almeno 4 figli), alle associazioni, all’Asilo ed alle attività che hanno subito maggiori restrizioni per il Covid (bar, ristoranti e strutture ricettive), l’80% a parrucchiere ed estetiste, il 50% alle altre attività, uffici e studi professionali. Nel rispetto delle indicazioni derivanti dai fondi ristori, sono state effettuate riduzioni anche per le restanti aziende, che pur hanno avuto un impatto negativo conseguente al Covid meno rilevante: 30% per le aziende agricole e le attività connesse all’agricoltura e 10% per le attività commerciali ed industriali di generi alimentari.
Sono state inoltre definite le date di scadenza dei pagamenti (che slittano rispetto al periodo pre-covid): il 50% dovrà essere versato entro il 30 settembre, mentre il restante 50% entro il 16 dicembre 2021.