Le potenzialità dei Distretti del Cibo in Piemonte e le strategie di sviluppo per i territori sono stati i temi del convegno che si è tenuto giovedì 7 giugno al Mercato Centrale di Torino su organizzazione dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione.
È dal 2020 che la Regione Piemonte ha voluto valorizzare i territori insieme alle produzioni agroalimentari tipiche attraverso l’approvazione del Regolamento regionale dei Distretti del cibo, che permette di ottenere un riconoscimento ufficiale e poter essere iscritti all’Albo nazionale.
Il Chierese-Carmagnolese è stato il primo ad essere creato ed a seguire sono stati ufficializzati quelli del cibo del Roero, del cibo e del vino Langhe-Monferrato, del Monregalese-Cebano a indirizzo biologico. Sono in fase di costituzione il Distretto della frutta e il Distretto del Mombarone della Serra Morenica e del Naviglio di Ivrea.
Il convegno è stato così l’occasione per un confronto tra i rappresentanti dei Distretti già esistenti e per portare le esperienze utili per i futuri soggetti.
Il Sindaco di Lagnasco Roberto Dalmazzo, in rappresentanza del costituendo Distretto del Cibo della Frutta, ha relazionato sulle modalità con cui è nato il distretto saluzzese, ufficializzato con la firma di adesione al trattato di costituzione da parte di 45 Comuni e 10 tra associazioni di categoria e organizzazioni di produttori, in occasione di Fruttinfiore lo scorso 31 marzo
L’assessore Protopapa ha sottolineato che “i Distretti del cibo sono una grande scommessa per i nostri territori, intesi come strumenti di investimento che la Regione ha fortemente voluto e sostiene nel percorso di costituzione, soprattutto nelle difficoltà legate alla burocrazia. Il Distretto rappresenta infatti l'opportunità di mettere insieme le nostre produzioni piemontesi e i nostri tesori, e non deve essere una competizione e una sovrapposizione di territori ma un'opportunità omogenea e diffusa tra tutti, lavorando sul prodotto e sulla promozione".
“Credo nell’importanza dei Distretti del cibo per lo sviluppo delle attività economiche del territorio al pari dei Distretti del commercio che abbiamo attivato come Regione partendo dalle realtà locali, in questo caso dalla filiera agricola con altre attività produttive - ha precisato l’assessore Poggio - I distretti generano crescita economica e promuovono i nostri territori anche per quanto riguarda l’offerta turistica. Un risultato che si raggiunge partendo dal basso, grazie ai soggetti presenti sul territorio locale che lavorano in sinergia e alla progettualità tra pubblico e privato, come è avvenuto per la nascita dei Distretti del commercio piemontesi”.