Domenica 15 settembre alle 18, presso i Castelli Tapparelli D’Azeglio di Lagnasco, le affascinanti scene medioevali del salone degli scudi rivivranno nella presentazione del libro “Mostri, scudi, mondo alla rovescia” di Lea Debernardi e Luisa Clotilde Gentile, pubblicato dalla Società per gli studi storici, archeologici e artistici della provincia di Cuneo.
Nel dialogo tra Luisa Clotilde Gentile, coautrice del libro, e Massimiliano Caldera, storico dell’arte, sarà possibile immergersi nella storia e nell’immaginario del tardo Medioevo, visitando in apertura eccezionale il meraviglioso Salone degli Scudi.
Nelle parole delle autrici traspare tutto il fascino di questo incontro:
” attraverso l’imponenza e la ricchezza della loro residenza, articolata in più edifici appartenenti a rami diversi che si spartivano la signoria del luogo, i Tapparelli si presentavano come la principale famiglia nobile del saviglianese in grado di rapportarsi con il sovrano, ossia il duca di Savoia. Nel “cielo” dei loro saloni centinaia di immagini affascinanti riflettono in modo vivace ed esplicito la cultura “secolare”, laica nel senso proprio del termine, e l’immaginazione dell’Europa occidentale alla fine del Medioevo. Fianco a fianco, spesso senza un criterio particolare, convivono creature fantastiche e animali domestici, illustrazioni di proverbi, scene erotiche e burlesche, rappresentazioni moralistiche di un “mondo alla rovescia”: l’unicorno accanto al gatto, la favola della volpe e della cicogna accanto alle attività del mondo rurale, la parabola della pagliuzza e della trave accanto alla scena satirica delle dame che colgono i frutti dell’albero dei falli. Tra gli uni e gli altri sono gli stemmi dei Tapparelli, dei loro parenti e alleati. È l’araldica a dire chi sono i padroni di casa e come si posizionano rispetto alla corte di Savoia e alla nobiltà locale: una rappresentazione che vuole orientare in modo preciso l’impressione dello spettatore, forzando in parte la realtà”
Ingresso libero
Interviene:
Massimiliano Caldera, storico dell’arte, è funzionario delle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino e per le province di Alessandria, Asti e Cuneo. Come studioso ha maturato una conoscenza ventennale del territorio della provincia di Cuneo, con particolare riguardo al saluzzese tra Medioevo e Rinascimento.
Le autrici:
Lea Debernardi, dottore di ricerca in storia dell’arte, si è occupata della cultura artistica e letteraria della famiglia Saluzzo della Manta tra il Quattrocento e il Seicento. Attualmente lavora all’Università di Monaco di Baviera su temi riguardanti le intersezioni tra iconografia, pratiche religiose e saperi scientifici nella prima Età moderna.
Luisa Clotilde Gentile, dottore di ricerca in storia medievale, è archivista di Stato. Si occupa di corti e aristocrazie tra Piemonte e Savoia alla fine del Medioevo e di rappresentazione cerimoniale ed emblematica sino all’età contemporanea, con particolare riguardo all’araldica e alla sigillografia.