Passaggio di consegne al Castello

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Data:

giovedì, 21 ottobre 2010

Passaggio di consegne

Descrizione

LAGNASCO – Passaggio di consegne informale, giovedì scorso, tra l’ex Opera Pia Tapparelli ed il Comune di Lagnasco per la proprietà dei Castelli che furono dei Marchesi Tapparelli d’Azeglio. L’atto notarile è fissato per il prossimo 2 dicembre: in attesa che si perfezioni l’iter burocratico e giungano le necessarie autorizzazioni dalla Sovrintendenza, la scorsa settimana il presidente Franco Lovera ha invitato gli amministratori dell’Ente che presiede, dei Comuni di Lagnasco e Saluzzo, della Cassa di Risparmio di Saluzzo e dell’omonima Fondazione, ad una visita guidata all’interno del maniero. Un modo per conoscere più da vicino le bellezze artistiche ed architettoniche custodite nel complesso storico, alla luce dei recenti lavori di restauro messi in atto nell’ultimo decennio, che le hanno restituito, almeno in parte, l’antico splendore. Un bene, quello dei Castelli, che ha vissuto notevoli vicissitudini, dalla sua originaria erezione nel 1200, ai successivi rimaneggiamenti ed ampliamenti, in particolare nella seconda metà del ‘500 grazie a Benedetto Tapparelli, che ne ha fatto una delle principali espressioni del Rinascimento piemontese, con oltre 1500 metri quadrati di superfici affrescate. Nell’800 il lavoro di riacquisto dell’intero complesso, nei secoli frammentato tra diverse proprietà, da parte di Emanuele Tapparelli, che alla sua morte lasciò tutti i propri beni, tranne Casa Cavassa donata al Comune di Saluzzo, all’Opera Pia che porta il suo nome. Nell’ultimo secolo ha conosciuto svariati utilizzi, diventando un vero e proprio condominio dopo la seconda guerra mondiale: l’input al suo recupero giunse nel 1995, “grazie” ad un torrione che minacciò di crollare ed alla volontà dell’allora neo sindaco Paolo Persico. L’Opera Pia concesse il bene in comodato ventennale al Comune, che grazie alla collaborazione con Ministero e Regione, all’utilizzo di fondi della Comunità Europea ed alla disponibilità delle Fondazioni delle Casse di Risparmio di Saluzzo, Cuneo e Torino, ha provveduto a consolidare la struttura architettonica ed a recuperare circa un quarto delle superfici affrescate. Si iniziò quindi ad ipotizzare, su proposta del presidente Lovera, che il bene diventasse di proprietà pubblica: «Il nostro Ente non ha tra i propri fini istituzionali quello di fare cultura o restaurare castelli – sostiene Franco Lovera – ma quello di migliorarsi ogni giorno nell’assistenza degli anziani. In questo modo sarà inoltre possibile proseguire nell’importante processo di recupero e restauro in atto su questo importante immobile storico». Una trattativa avviata con l’amministrazione guidata da Bruno Mana, che ha conosciuto una lunga fase di stallo e che sembrava dovesse naufragare con l’avvento della nuova amministrazione comunale. Il sindaco Ernesto Testa si pose in campagna elettorale l’interrogativo “Problema o risorsa” in merito al castello, poi l’accelerazione sull’acquisto, illustrata ai lagnaschesi in una pubblica assemblea nell’ottobre dello scorso anno, e l’avvio dell’iter per l’acquist «La proprietà del Castello è una ricchezza, ma è ovvio che riuscire a conservare, valorizzare e gestire un patrimonio simile intimorisce. Solo con la proprietà potremo però pensare alla ripresa dei restauri, alla gestione, alla destinazione d’uso delle parti non museali ed a tutte quelle iniziative che potrebbero avere il castello come propria location ideale, anche nell’ottica di una valorizzazione delle nostre eccellenze». L’accordo prevede un costo per il passaggio di proprietà di 900 mila euro, finanziato dalle Fondazioni bancarie delle Casse di Risparmio di Torino e Cuneo per 300 mila euro ciascuna e dalla Fondazione della CR Saluzzo per 150 mila. I restanti 150 mila euro, cui vanno aggiunti 16 mila euro per la porzione di terreno tra il Castello stesso, il fabbricato Boyl e la cascina Galleria, oltre a tasse, rogito e spese per un totale di circa 230 mila euro, saranno a carico del Comune, che si finanzierà con un mutuo della durata di 25 anni. Nell’accordo, rientra anche il passaggio di proprietà della Cappella di San Gottardo, che nel cimitero comunale ospita le spoglie dell’ultimo Tapparelli, il Marchese Emanuele. oscar fiore  

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