Prescrizioni alla Residenza per Anziani "Don Eandi"

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Data:

lunedì, 08 novembre 2010

Esterno della residenza

Descrizione

LAGNASCO – La Residenza per Anziani “Don Eandi” non rispetta alcune norme di carattere strutturale, gestionale ed organizzativ questa la sintesi di rilievi ed osservazioni formulate dalla Commissione di Vigilanza sulle Istituzioni e sui Presidi Socio assistenziali dell'ASL CN1 in seguito all’ultimo sopralluogo del maggio scorso. Il direttore del distretto ASL di Saluzzo ha preso atto del verbale della Commissione, invitando il Comune, in qualità di proprietario, ed il Consorzio “Nuovi Orizzonti” che gestisce la struttura, ad adempiere alla messa a norma. Un fulmine a ciel sereno, piombato sull’amministrazione comunale l’estate scorsa (ma di cui si è avuta notizia soltanto nelle scorse settimane), proprio mente è in fase di predisposizione il bando per la futura gestione della Residenza, la cui proroga è in scadenza a fine anno. Il provvedimento della direzione distrettuale saluzzese è del 16 giugno scorso, la Giunta comunale ha preso atto della situazione e verificato la possibilità di risposta in tempi brevi alle richieste, deliberando in merito lo scorso 2 agosto, decisione diventata però pubblica soltanto il 9 ottobre scorso. «La maggior parte delle osservazioni sono legate a nuove normative in termini di sicurezza – commenta il sindaco, Ernesto Testa - anche in considerazione dell’incremento del numero di posti effettuato nel corso degli anni, che ha portato la struttura ad ospitare circa 30 ospiti, oltre la soglia di 25 per cui intervengono ulteriori adempimenti. Dal punto di vista strutturale ci sono alcuni adeguamenti da fare, come l’installazione di porte taglia fuoco e dell’impianto di rilevazione dei fumi e ci stiamo attivando in stretta collaborazione con il gestore». L’amministrazione comunale “preso atto della necessità di intervenire con sollecitudine all'adempimento di prescrizioni ed osservazioni - si legge nella delibera di Giunta - ma anche della difficoltà a reperire in tempi brevi la copertura finanziaria per avviare un investimento sulla casa di riposo Don Eandi” ha proposto all’attuale gestore di farsi carico dei lavori, in cambio di una proroga al contratto di gestione, già scaduto nell’ottobre 2009 ed attualmente in proroga fino alla fine del 2010. C’è il lascito di un ospite (lo scorso anno Giuseppe Barge, per volere testamentario, lasciò alla Residenza 27 mila euro), ma la volontà dell’amministrazione è di «utilizzare quella somma per qualcosa di tangibile – commenta il sindaco – non per lavori di manutenzione straordinaria». L’importo dei lavori di adeguamento, sebbene non ufficialmente quantificato, potrebbe essere di circa 40 mila euro, per rimediare ai rilevi di carattere strutturale, tra le 24 osservazioni formulate dalla Commissione. Tra queste, la messa a norma di parapetti, l’installazione di pellicole di protezione sui vetri, di strisce antiscivolo sui gradini, di mancorrenti sulle scale, di coprispigoli negli angoli dei muri, delle protezioni alle plafoniere, l’installazione dei rilevatori di fumo ed il collegamento al medesimo impianto della chiusura automatica delle porte tagliafuoco, la realizzazione di un nuovo ingresso ad un mini alloggio. Queste le principali disposizioni di tipo strutturale, cui si aggiungono ulteriori osservazioni di carattere gestionale ed organizzativo, risolvibili con una revisione del manuale di autocontrollo utilizzato dal personale operante nella struttura. Tra la documentazione mancante, il certificato di prevenzione incendi, non necessario per strutture inferiori ai 25 ospiti, capienza sotto cui dovrà nuovamente tornare la struttura se non verrà prodotto. «La maggior parte dei rilievi sono legati all’incremento di otto posti che ha avuto la struttura in questi ultimi anni – commenta il direttore Gabriele Gilardi – altri al nostro modello organizzativo che abbiamo già provveduto a modificare come richiesto». Dalla sua entrata in servizio, nell’ottobre 2003, la Residenza “Don Eandi” è sempre stata vista più come una grande famiglia, che come una casa di riposo, proprio per le sue dimensioni ridotte e la gestione “umana” del rapporto con gli anziani ospiti; situazione che spesso però non concilia con i dettami di regole e burocrazia e con i costi di gestione, tanto che nell’aprile scorso sono state riviste al rialzo le rette degli ospiti. «Una struttura di piccole dimensioni è difficilmente sostenibile dal punto di vista economico – dice ancora Gilardi – ma stiamo comunque valutando la proposta che ci arriva dall’amministrazione comunale, anche per il buon rapporto che c’è sempre stato con il Comune, con il territorio, con gli ospiti e le loro famiglie». oscar fiore

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