Giovedì scorso i soci della LAGNASCO FRUTTA riuniti in assemblea

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martedì, 08 febbraio 2011

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LAGNASCO – Un direttore dimissionario ed un presidente disposto a rimettere il mandato. Sono queste le prime conseguenze sui vertici della “Lagnasco Frutta” in seguito alle difficoltà che hanno interessato la cooperativa.

Giovedì scorso, nel corso dell’assemblea dei soci, convocata per trarre le conclusioni di una poco soddisfacente campagna della frutta estiva, il presidente Mauro Mellano si è detto disposto a lasciare l’incarico (anche se non subito), ed un passo indietro dal Consiglio d’Amministrazione potrebbe venire anche dall’ex vice presidente Silvano Martin e dall’ex presidente della Lagnasco Group, Giuliano Sacchetto, che fino al novembre scorso ricoprivano tali incarichi. Intanto, il giorno precedente, aveva rassegnato le proprie dimissioni il direttore Gianmatteo Baralis. «Si è trattato di un’assemblea viva, com’è giusto che sia, ma in cui si è potuto civilmente discutere – commenta Mauro Mellano – abbiamo cercato di analizzare le cause di questa giustificata insoddisfazione dei soci per la liquidazione della frutta estiva, che non ha dato i risultati sperati». Problematiche su cui il presidente non vuole entrare nei dettagli: «Le cause sono state dibattute nel corso dell’assemblea dei soci, cui ho dato la mia disponibilità a dimettermi dall’incarico. Si tratta di strategie aziendali che non hanno portato ai frutti sperati, ma anche di condizioni climatiche difficili, con la pioggia di agosto che ha creato problemi di conservazione del prodotto tardivo, nell’ambito di una crisi globale dei mercati che faticava ad assorbirlo, nonostante il calo produttivo generale».

In totale, i soci della Lagnasco Frutta hanno prodotto 177 mila quintali di pesche e nettarine, la medesima quantità dell’anno precedente, quando però non era stata ancora assorbita la PAV di Falicetto e non era operativo il nuovo macchinario iper tecnologico, installato contestualmente al recente ampliamento che l’ha confermata come la principale realtà cooperativa frutticola del nord ovest d’Italia.

La sua ricetta per uscire da questo difficile momento, Mauro Mellano l’ha illustrata all’assemblea, dove non sono mancati momenti di vivace discussione, pur senza giungere all’acclamata sfiducia dell’attuale amministrazione: «Abbiamo presentato cinque punti su cui lavorare per attuare le correzioni necessarie dove quest’anno abbiamo riscontrato lacune, che dovrebbero portarci a migliorare la fase di campionatura e stoccaggio. Serve una riorganizzazione interna per rilanciare la cooperativa, in anni in cui le aziende sentono pesante l’effetto della crisi». Una riorganizzazione già avviata con le dimissioni del direttore? «Quando un dipendente sceglie una strada diversa lascia inevitabilmente un vuoto che prima o poi andrà colmato. Per correttezza nei suoi confronti non commento la sua decisione, ma lo ringrazio per il lavoro svolto in questi anni».

Secondo voci di corridoio, non confermate dai vertici perché attualmente non agli atti, almeno un 10% dei soci potrebbe lasciare la Coop nella finestra di uscita di marzo. Situazione su cui interviene anche il sindaco di Lagnasco, Ernesto Testa: «Faccio appello al senso di responsabilità dei soci e degli amministratori. Sono preoccupato dell’attuale situazione, ma anche fiducioso che sia occasionale e che la buona volontà di tutti porti questa realtà in continua crescita a consolidare la propria posizione, garantendo in futuro continuità e tranquillità alle aziende ed ai dipendenti».

oscar fiore

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