LAGNASCO – Il Comune chiude il bilancio 2010 con un avanzo di amministrazione di 235 mila euro (in crescita rispetto ai 146 mila dello scorso anno), ma con un fondo di cassa allo scorso 31 dicembre di meno di 2 mila euro.
È insomma un bilancio in salute, ma c’è carenza di liquidità: nel corso del 2010 sono state effettuate riscossioni per 1 milione 422 mila euro, a fronte di pagamenti per 1 milione 556 mila, ma a bilancio ci sono residui attivi (entrate che tardano ad arrivare) per 1 milione 138 mila euro, a fronte di residui passivi (pagamenti da effettuare) per 905 mila euro. Da ciò deriva l’avanzo di amministrazione, 234 mila 874 euro, di cui quasi 27 mila (il lascito di Giuseppe Barge) vincolati alla casa di riposo, ed i restanti 208 mila in teoria utilizzabili.
L’analisi del conto consuntivo è stata effettuata nel corso dell’ultima riunione del Consiglio Comunale. Tra le entrate, quelle tributarie ammontano ad 842 mila euro (l’ICI la fa da padrone con 470 mila euro, seguita dalla tassa di smaltimento dei rifiuti con 183 mila e dall’addizionale IRPEF con 120 mila), 341 mila derivano da contributi e trasferimenti di Stato e Regione, 870 mila da trasferimenti di capitali da altri Enti che, come i 247 mila euro di entrate da prestiti, sono principalmente legati all’acquisto del Castello. Tra le uscite, quelle correnti ammontano ad 897 mila euro (386 mila per prestazioni di servizi, 265 mila per il personale e 158 per trasferimenti, le voci principali), quelle in conto capitale a 352 mila (tra cui 342 mila per l’acquisto di beni immobili, anche in questo caso leggasi Castello). Il tasso di copertura di spesa per i servizi comunali (peso pubblico, palestra, sala riunioni, mercato e mensa scolastica) è pari al 73,35%, ma spicca il 110% per la raccolta rifiuti (in pratica i lagnaschesi pagano di più di ciò che il comune spende per il servizio, che non tiene però conto dei costi di smaltimento), un dato passato inosservato all’assemblea consiliare. Tra le opere pubbliche realizzate, oltre all’acquisto del maniero, il servizio igienico in piazza Sacchetto, l’acquisto del mezzo per la Protezione Civile, l’asfaltatura di via Praetta e la pensilina alla fermata del bus per Savigliano.
Troppo poco secondo l’ex sindaco Bruno Mana: «Continuando così, non c’è dubbio che l’avanzo di amministrazione crescerà ancora – ha ironizzato – il paese ha bisogno di opere più importanti». «Pianificare opere pubbliche è un iter lungo, nei primi anni di legislatura si fanno progetti e solitamente si portano a termine gli interventi avviati dall’amministrazione precedente» ha ribattuto Testa. Dalla minoranza, Fabio Carugo ha quindi chiesto un maggior impegno per lo sviluppo del paese, anche in relazione all’interrogazione presentata sulla crisi del commercio al dettaglio. Il bilancio è stato quindi approvato con i soli voti della maggioranza e con l’astensione dei quattro consiglieri di minoranza. o. f.