Il Municipio ritorna all'antico?

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Data:

mercoledì, 18 maggio 2011

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LAGNASCO – Il vecchio palazzo comunale tornerà ad essere sede del Municipio? L’ipotesi era già circolata più volte, ma ora c’è un atto ufficiale a confermare l’intenzione dell’amministrazione comunale di un “ritorno al passato”.

«Non c’è nessuna certezza – frena il sindaco, Ernesto Testa – ma non abbiamo voluto lasciarci scappare un’opportunità che potrebbe essere utile per il nostro Comune». L’opportunità è la partecipazione ad un bando regionale che mette a disposizione incentivi per la razionalizzazione dei consumi energetici nel patrimonio immobiliare dei Comuni, per raggiungere gli obiettivi che l’Unione Europea si è posta per il 2020.

Obiettivi che il Consiglio Comunale aveva già fatto propri nel novembre scorso, aderendo al Piano di Azione per l'efficienza energetica "Realizzare le potenzialità", con cui s’impegnava alla razionalizzazione dei consumi energetici.

Inevitabile che il primo fabbricato sul banco degli imputati fosse proprio il Palazzo Comunale: nonostante sia tra i più recenti del patrimonio immobiliare comunale (fu costruito dal 1986 al 1989, anno in cui si trasferì al suo interno l’attività degli uffici), per le sue particolari caratteristiche architettoniche non va certamente nella direzione dell’efficienza e del risparmio energetico; l’altezza eccessiva dei due piani di cui è composto (in particolare il pian terreno) e le vetrate perimetrali ne sono la principale riprova, suffragata da un recente studio termografico. Ecco allora l’idea della “riqualificazione energetica e riuso dell’edificio storico del municipio”, di cui è già stato approvato dalla Giunta il progetto preliminare (realizzato dall’architetto Paolo Bovo di Saluzzo), appena in tempo per la partecipazione al bando regionale, in scadenza lo scorso 30 aprile.

Un progetto impegnativo, almeno in queste prime intenzioni, un intervento quantificato in 700 mila euro, che diventano 864 mila con spese tecniche ed oneri vari, che non definisce ancora nei dettagli le future destinazioni d’uso dei nuovi spazi ed il riutilizzo di quelli vecchi. «Se la cosa avrà un seguito vedremo come sviluppare l’argomento – aggiunge il primo cittadino - potrebbe essere un’ottima occasione per recuperare un fabbricato che, oltre ad avere la propria storia, ha bisogno di manutenzione straordinaria, e nel contempo si potrebbe destinare ad altri usi l’attuale fabbricato. Per i tempi del bando è stato fatto uno studio di fattibilità ed approvato un progetto preliminare di massima, gli eventuali dettagli saranno affrontati se la cosa andrà in porto».

Con un bilancio che fatica a trovare 8 mila euro per rendere definitivo il senso unico, reperirne 800 mila non appare impresa utopica? «Se una parte arriverà dal bando regionale – conclude il sindaco – un’altra potrebbe giungere da un bando della Compagnia S. Paolo, che coprirebbero economicamente una buona percentuale dell’intervento. Il Bilancio da poco approvato dal Consiglio ha inoltre evidenziato come il Comune possa impegnarsi tranquillamente per la realizzazione di opere pubbliche». oscar fiore

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