LAGNASCO – Le difficoltà del commercio al minuto, in particolare nei piccoli comuni, sono tornate alla ribalta in paese nelle ultime settimane, dopo l’annuncio della chiusura della macelleria Ponsi. Sabato 28 maggio Luca, che quattro anni fa aveva rilevato l’attività dal prozio Beppe, abbasserà la serranda ad un’attività durata in totale 42 anni.
Nelle scorse settimane, i commercianti lagnaschesi si erano riuniti per un confront in un piccolo paese il commercio al minuto è un servizio, ma anche una parte importante del tessuto sociale, un valore aggiunto da contrapporre allo strapotere della Grande Distribuzione. La questione è poi approdata in Consiglio Comunale, con un’interrogazione della minoranza che chiedeva quali iniziative fossero state assunte a seguito della decisione di chiudere la macelleria. «Pur consapevoli che l’attività è dei privati, il Comune ha il dovere di dare un supporto per il mantenimento dei servizi» era stata la risposta del Sindaco, rilevando i contatti intercorsi con gli interessati, e quelli avviati con i commercianti lagnaschesi e con eventuali fornitori, con l’obiettivo di poter offrire ai lagnaschesi la possibilità di continuare ad acquistare la carne in paese.
Contestualmente la risposta a questa esigenza è arrivata direttamente dall’iniziativa di un commerciante: in settimana è stato infatti ufficializzato l’accordo tra i titolari della panetteria “Non solo pane” ed il Consorzio COALVI, per l’apertura di un punto vendita in paese. «Se tutto va bene saremo pronti per settembre – ci conferma Carlo Lombardo, che con la moglie Debora gestisce la panetteria – sarà una macelleria con una piccola parte di gastronomia casalinga». Aprirà i battenti in via Garibaldi, nei locali attualmente liberi tra la Banca Regionale Europea e l’ambulatorio medico la gestione sarà affidata alla costigliolese Rosy Servetti (la mamma di Debora) che sta già “imparando l’arte” presso il punto vendita Terra Viva di Busca. «È importante che i lagnaschesi continuino a fare la spesa a Lagnasco, è un nostro dovere offrire un servizio che, se non può competere con la Grande Distribuzione sul prezzo, deve sapersi distinguere con la qualità. Queste sono le indicazioni scaturite anche dal sondaggio che 170 clienti della panetteria hanno riconsegnato compilato, permettendomi di capire molte cose: chi meglio del cliente mi può indicare cosa cerca nel mio negozio?». Ecco allora la carne bovina di razza piemontese garanzia dal marchio COALVI: «Mi rifornirò dei capi presso la Cooperativa Agricola Buschese – dice ancora Carlo – e ci terrei a ringraziare il sindaco Ernesto Testa ed il direttore di Confcooperative Massimo Gallesio per tutta la collaborazione che mi hanno dato in questo frangente».
Perché un giovane panettiere e pasticcere ha deciso di sperimentare anche in un settore così diverso? «Dopo due anni posso dire grazie ai lagnaschesi per ciò che sono riuscito a fare, qui si lavora bene, ed è giusto impegnarci per offrire anche questo servizio. Dobbiamo evitare una reazione a catena, ed il ragionamento è semplice: se il cliente deve andare a Saluzzo a comprare la carne, è probabile che prima o dopo, ci compri anche il pane! ».
Per tre mesi i lagnaschesi saranno quindi senza macelleria, poi il nuovo esercizio dovrebbe sopperirvi, offrendo un servizio diverso ed integrato dalla gastronomia, ma contribuendo anche a spostare il baricentro del commercio al minuto forse più centrale rispetto a quella che è l’attuale estensione del paese, ma più distante dalla piazza, che dovrebbe esserne il centro più naturale.
oscar fiore