Descrizione
Un anticipo di produzione di una decina di giorni in alcune vocate aree, tra cui il saluzzese, ed un calo dei consumi dovuti alla crisi economica, ma soprattutto alla psicosi legata al batterio Escherichia Coli: sarebbero queste le cause della pesante crisi che si sta abbattendo su questo avvio di campagna di pesche e nettarine.
Una situazione che sta mettendo in forte apprensione il mondo frutticolo, alle prese con costi di produzione in costante crescita e guadagni annullati da mercati che retribuiscono prodotti di prima qualità a meno di 20 centesimi il chilo, meno della quinta parte di quello pagato dai consumatori finali.
Dopo gli allarmi lanciati da Coldiretti e Confagricoltura, giovedì scorso l’assessore regionale Claudio Sacchetto ha convocato in Regione i rappresentanti dell’Osservatorio Ortofrutticolo per analizzare la situazione e studiare possibili rimedi e giovedì 21 è in programma un nuovo Tavolo di confronto convocato in Provincia. Per superare l’attuale difficile momento servirebbero ritiri straordinari della produzione invenduta, raddoppiando però il valore attualmente stabilito per la merce ritirata (circa 8,2 centesimi al Kg per le pesche e 9,8 euro per le nettarine). Per dare stabilità al futuro del settore servirebbe invece un’azione sinergica cercando di sviluppare con la politica regionale, nazionale ed europea, tutte quelle opportunità per avere a disposizione strumenti di coordinamento, regole condivise, maggior confronto, miglior organizzazione tra le aree di produzione italiane ed europee. In sostanza dare forma e contenuto ad accordi professionali veri e propri e ad accordi promozionali con i buyer della Grande Distribuzione, che all’atto pratico si scontrano però con reticenze e difficoltà. «Ascoltando le istanze provenienti dai produttori – commenta l’assessore regionale Claudio Sacchetto - la Regione dovrà muoversi per individuare formule innovative di partnership con la distribuzione aventi al centro del progetto il rilancio della coltura: non è possibile che allo stato attuale un chilo di pesche costi meno di un caffè». Critico il presidente dell’AOP Piemonte e di Asprofrut, Domenico Sacchetto «Condividiamo la proposta di chiedere ritiri straordinari di mercato, ma l’unica distilleria abilitata è in Emilia ed il prezzo del trasporto annullerebbe gli introiti già irrisori. Dobbiamo invece lavorare per evitare di trovarci in queste situazioni, a maggior ragione in annate come questa in cui non c’è eccesso di produzione. La politica deve fare la sua parte con provvedimenti concreti per far fronte ad una crisi evidente, ripensando l’impostazione dell’OCM ortofrutta e prevedendo una campagna promozionale a livello europeo».
L’iniziativa politica è venuta dall’On. Teresio Delfino, responsabile nazionale per l’agricoltura dell’UDC, che ha depositato in settimana una risoluzione in Commissione Agricoltura della Camera con cui si chiede al Governo l’impegno “ad intraprendere qualsiasi utile iniziativa al fine di raggiungere la firma dell’accordo interprofessionale”. Tra le altre richieste, ritiri straordinari di mercato ed altri tipi di aiuto per superare la crisi, come la destinazione del prodotto in esubero agli indigenti e per fini energetici, risorse per l’assicurazione dei crediti e per fondi mutualistici gestiti dalle Organizzazioni di Produttori per la salvaguardia del reddito.
I frutticoltori aderenti a Confagricoltura hanno intanto deciso di sospendere il conferimento del prodotto all’industria: «Con questi prezzi irrisori i produttori sono al collasso - sottolinea il direttore Roberto Abellonio – cercheremo alternative al conferimento all’industria, come la fornitura di frutta agli impianti a biogas del territorio. Se la crisi perdurerà, i nostri produttori sono pronti ad azioni dimostrative anche eclatanti». Una di questa sarà messa in atto venerdì mattina a Torino dalla Coldiretti, con l’iniziativa “Pesca della solidarietà a Torino, ripartire dai più deboli per rendere forte l’economia del territorio”. Dieci pulmini partiranno da Piazza San Carlo per consegnare 10 mila chili di pesche a vari enti benefici: Caritas, Gruppo Abele,Banco Alimentare, Sermig e Mensa dei Francescani.
oscar fiore