Interista con Maurizio Gardini - Presidente FEDAGRI

Dettagli del documento

Data:

mercoledì, 12 ottobre 2011

Incontro con Gardini

Descrizione

LAGNASCO – Non esiste la bacchetta magica per risolvere la crisi dell’ortofrutta: ne è consapevole anche Maurizio Gardini, presidente nazionale di Fedagri, la Federazione delle Cooperative agricole aderenti a Confcooperative, che nel tardo pomeriggio di martedì ha incontrato dirigenti ed amministratori delle cooperative frutticole piemontesi presso la sede della Piemonte Asprofrut.

Alla presenza dei vertici delle Associazioni agricole e dei produttori, di presidente e vice degli Esportatori, degli assessori regionale e provinciale Claudio Sacchetto e Roberto Mellano, sono state affrontate le cause della pesante crisi che ha colpito il settore e proposti i possibili rimedi. Non dev’essere sufficiente il calo dei consumi ed una produzione accavallata con altre realtà frutticole a mettere in ginocchio un comparto. La ricetta per uscire dalla crisi passa attraverso pochi, ma determinanti e non sempre agevoli interventi, illustrati in modo esplicito.

Creare gli strumenti per superare le sovrapproduzioni e gestire le crisi, ma soprattutto risolvere problemi strutturali: «Il 70% dei produttori va sul mercato in forma disordinata, esasperando lo squilibrio tra domanda e offerta - parte da lì l’autocritica di Gardini – dobbiamo fare di più e meglio per organizzare e concentrare la produzione: serve uno sforzo comune perché è l’ora del cambiamento». Solo così si combatte lo strapotere della Grande Distribuzione «in mano a quattro soggetti a livello europeo» ha sottolineato il presidente regionale, Tommaso Mario Abrate. Filiera, tavoli interprofessionali, aggregazione e collaborazione tra produttori a livello locale e nazionale, un osservatorio europeo che sia il frutto della collaborazione con Francia e Spagna.

Dalla nuova PAC ci si aspetta la collaborazione delle istituzioni, e non solo in forma di aiuti economici: «Siamo imprenditori, non possiamo vivere di aiuti – ha detto il presidente di Confcooperative Cuneo, Domenico Paschetta – ma devono essere create le condizioni per una miglior risposta dei mercati». In che modo? Con accordi interprofessionali normati da leggi precise, con ritiri di mercato mirati alla gestione delle crisi, ma anche con la riconversione e l’innovazione varietale ed il miglioramento qualitativo, come sottolineato dal presidente degli esportatori Michelangelo Rivoira.

La novità di questo incontro è la presa di coscienza che non è la politica a dover risolvere i problemi, ma deve farsene carico per mettere i produttori nella condizione di poter stare sul mercat per far ciò serve dare solidità alle aziende, superando frammentazioni e divisioni; in altre parole meno competizione e più cooperazione, ma in una serata come questa la conclusione non poteva essere diversa.

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri