MANTA – Il futuro del tennis nazionale parla saluzzese: la nazionale under 16 campione d’Europa, quarta ai mondiali la scorsa settimana, può infatti contare su due giocatrici su tre che si allenano quotidianamente sui campi di Manta, sotto la guida di un giovane allenatore verzuolese.
Denis Fino, a 29 anni ti trovi ad essere l’allenatore non più di promesse, ma di giovani professioniste… «Abbiamo lavorato anni per raggiungere questo obiettivo ed è ovvio che allenare il 66% della nazionale under 16 è una soddisfazione che ripaga dei sacrifici che quotidianamente facciamo con le ragazze: con Camilla, Giorgia e Francesca».
Com’è iniziata la tua collaborazione con Camilla Rosatello?
«Ho iniziato a seguirla sette anni fa, quando decidemmo di spostare l’attività da Saluzzo a Manta, dove abbiamo potuto contare sulla collaborazione importante dell’associazione “TC Mantese” guidata dal presidente Marco Allione. Con Camilla, con suo fratello Marco e con altri ragazzi abbiamo così avviato autonomamente questa attività di scuola di tennis. Fin da subito abbiamo impostato il lavoro con Camilla per farla diventare una giocatrice di tennis; due anni dopo si è unita a noi anche Francesca Gariglio». Una crescita comune, loro bambine, tu giovanissimo mister. «Per far crescere loro, dovevo crescere io e non potevo sbagliare. Uno stimolo reciproco che mi spronava a migliorarmi ogni giorno, cosa che continuo a fare tutt’ora senza mai perdere l’umiltà di imparare, cercando contatti con allenatori affermati che mi hanno permesso di crescere e trasmettere tecnica e valori alle ragazze.
Abbiamo lavorato con Massimo Sartori, il mister di Andrea Seppi da quando aveva 11 anni a quando è diventato il numero 27 al mondo, con Gabriel Urpi, che ha allenato Flavia Pennetta e Francesca Schiavone. Esperienze fondamentali, che mi hanno permesso di accrescere il mio bagaglio professionale e di confermarmi che stavo facendo crescere le ragazze nel modo corretto. Devo ovviamente ringraziare i genitori di Camilla e Francesca per avermi dato piena fiducia.
Abbiamo lavorato con caparbietà, anche con la collaborazione del preparatore atletico Paolo Tonda, mentre da poco ci siamo dati una nuova organizzazione». Non più solo la lagnaschese Rosatello e la campiglionese Gariglio, ma anche la romana Giorgia Marchetti? «Crescono come atlete e come ragazze e cambiano ovviamente le esigenze. Abbiamo ampliato il numero di ragazze, anche per non doverci spostare troppo per fare incontri di allenamento ed abbiamo inserito due ragazze del 1997, Chiara Anfosso di Andora e la russa Masha Marfiutina, con cui abbiamo avviato il progetto già sperimentato con le più grandi. Abbiamo inoltre creato un gruppo di lavoro, di cui faccio parte con l’allenatore Duccio Castellano e il preparatore atletico ed osteopata Massimo Tosello».
Come si svolge la vostra preparazione?
«Facciamo 25 settimane l’anno di tornei e 24 settimane di allenamenti, di cui una parte, fino ad ora, sui campi di Manta. Il problema è che da quest’anno saremo obbligati a lasciare questa nostra casa in cui siamo cresciuti in questi sette anni perché il Comune ha deciso di non ripristinare la struttura coperta. Un vero peccato perché qui è un posto ideale e sano, siamo vicini a casa, le ragazze possono frequentare la scuola, possiamo sfruttare la collaborazione della palestra Zenzero di Saluzzo, ma soprattutto perché avevamo contribuito, con la TC Mantese e con l’amministrazione comunale precedente, a far crescere con noi anche la struttura».
Non sembra un’anomalia, ora che Manta poteva sfruttare questo valore aggiunto?
«Ovunque ci ospitano gratuitamente perché avere delle professioniste che si allenano è un bel richiamo, qui noi saremo stati contenti di continuare a pagare per utilizzare queste nostre strutture, ma non ci è più possibile perché non sarà ripristinato il pallone pressostatico. L’Associazione si è sciolta e gli attuali gestori sono i primi ad esser nella condizione di lavorare male, il perché dovresti chiederlo all’amministrazione comunale».
Dove trasferirete quindi la vostra attività?
«Saremo nomadi, faremo stage fuori zona, che creeranno però anche problemi per la frequenza scolastica, per il resto utilizzeremo i campi di Moretta, Villafranca e quelli del Country Club Cuneo per cui le ragazze sono tesserate».
Si chiude una stagione da incorniciare per Camilla Rosatello, quali sono gli obiettivi della prossima?
«Proseguiremo con un’attività mista, con tutti gli slam under 18 e con tornei WTA che servono per fare esperienza e punti. Ora Camilla è la n. 200 tra le junior e intorno alla posizione 1000 tra le professioniste, l’obiettivo che ci poniamo per la prossima stagione è quello di entrare tra le prime 500 professioniste al mondo, che a 17 anni sarebbe un ottimo risultato». oscar fiore