LAGNASO – Ben 4500 persone (quasi 900 in più dell’anno scorso) hanno varcato la soglia dei Castelli Tapparelli d’Azeglio nel corso del 2011: i lusinghieri risultati sono stati resi noti in settimana dal referente del sito storico Andrea Capello, a conclusione della stagione di apertura al pubblico.
«È un dato importante, in continua crescita – commenta – che dimostra come l’attenzione verso i Castelli lagnaschesi stia prendendo consistenza. 4500 visitatori, contando gli ingressi domenicali, le tessere Musei ed i gruppi infrasettimanali, sono un buon risultato considerando la gestione sperimentale di quest’anno, che non potranno che crescere con i vari progetti, le collaborazioni e le iniziative che sono stati messi in cantiere e su cui si sta lavorando».
Oltre al percorso museale, quest’anno migliorato grazie all’installazione di paline e cordoni di segnalazione, i saloni dell’antico maniero sono stati anche utilizzati per vari convegni ed incontri, sono stati tra le location della manifestazione “La Santità Sconosciuta”, affittati in più occasioni ad aziende e privati per corsi di formazione o catering. Il Salone della Giustizia, ufficialmente identificato come Ufficio Separato di Stato Civile, è stato inoltre la sede di due matrimoni. Un contenitore in cui far confluire varie iniziative per permetterle di autofinanziarsi, darsi blasone, ma anche per dar blasone alle iniziative stesse, in un circolo che può diventare virtuoso solo se opportunamente alimentato.
«In questo primo anno abbiamo stretto collaborazioni e contatti con diverse associazioni culturali – ci fa sapere Andrea Capello – e stiamo lavorando in sinergia e su più fronti per il prossimo futur promuovere un nuovo circuito di visita con Manta e Revello, inserire il Castello ed il territorio su un’innovativa piattaforma promozionale web a livello provinciale, sviluppare progetti in collaborazione con alcuni compagnie teatrali».
Intanto, sempre in ambito promozionale, i Castelli lagnaschesi compariranno sul calendario 2012 della Merlo S.p.a., distribuito ai clienti di mezzo mondo. Per il prossimo anno le aperture al pubblico saranno anticipate al mese di febbraio, ma si dovrà trovare un modo per rendere permanente una gestione “provvisoria” che quest’anno ha dato ottimi risultati grazie alla buona volontà di un singolo, dopo l’uscita di scena, non senza polemiche la scorsa primavera, dell’associazione d’Acord.
Sembra esclusa la creazione di un’apposita Fondazione, perché dovrebbe confluirvi il patrimonio immobiliare appena diventato comunale, così come il rinnovo della convenzione di gestione alla Flyeventi di Cervere, stipulata nel luglio scorso ed in scadenza a fine anno, come ci conferma il sindaco Ernesto Testa: «La gestione, di fatto, è stata seguita direttamente dal Comune in questo primo anno in cui disponeva della proprietà, grazie alla collaborazione con Andrea Capello. Stiamo lavorando per creare una struttura di gestione, cercando una forma giuridicamente corretta, mentre siamo impegnati su più fronti per far crescere e conoscere i Castelli».
A tal proposito, mentre si studia la possibilità di un intervento sulla manica centrale dell’immobile, il Comune ha dato incarico all’arch. Giorgio Rossi di Saluzzo, che fu a capo del pool di professionisti che progettò il primo intervento strutturale sui Castelli, per l’installazione di due mostre fotografiche permanenti all’interno del maniero, sul legame con il territori la Lagnasco di un tempo nelle immagini di Francesco Ciccone e la flora e la fauna lagnaschese curata da Pino Albera.
Tra gli interventi di manutenzione straordinaria realizzati nel 2011, è stata limitata, con alcuni accorgimenti, la dispersione di calore nelle sale utilizzate per i convegni ed effettuato un intervento per ottimizzare il sistema di ricircolo dell’acqua nelle ricostruite peschiere. Sono state ripulite dai sedimenti ed è stato ripristinato un impianto di captazione di acqua sorgiva, con un sistema idraulico che evita la stagnazione dell’acqua, ma senza lo spreco energetico dell’impianto realizzato in precedenza. Sono state anche rimesse a dimora le ninfee, nel linguaggio dei fiori sinonimo di “purezza”, ma che senza voler fare del facile sarcasmo, sono morte. oscar fiore