Il Gruppo Sololo Hospital, nato e cresciuto nel saluzzese, che da un decennio ha adottato questa zona sperduta tra il Kenya e l’Etiopia, allarga i propri orizzonti e si riorganizza.
Già da tempo, gli interventi del gruppo di volontari aderenti al Comitato di Collaborazione Medica di Torino non si limitavano alle sorti di questo minuscolo ospedale dove hanno portato, grazie all’aiuto di numerosi finanziatori di casa nostra, una nuova speranza di vita, ma si sono allargati ad altri progetti in altre realtà simili dell’Africa promossi dal CCM. Ora la decisione di rendere ufficiale, anche nella denominazione, questo ampliamento di raggio d’azione: dal mese scorso il sodalizio ha infatti mutato il proprio nome in “Gruppo Sololo”. Un cambio di rotta che ha avuto come conseguenza anche un’involuzione all’interno del gruppo, con la decisione di uno degli storici fondatori di continuare invece ad occuparsi unicamente della parte tecnica dell’ospedale di Sololo. «Con rammarico abbiamo preso atto della decisione di Francesco Bono di abbandonare il gruppo e proseguire in modo autonomo – commenta il responsabile del “Gruppo Sololo”, Paolo Aigotti – la maggior parte ha invece deciso di sposare gli obiettivi e la mission del CCM di cui facciamo parte».
Oltre al referente Paolo Aigotti di Lagnasco, compongono il gruppo il mantese e storico fondatore Silvio Galvagno, Matteo Bolla di Moretta, Sergio Astesano e Bartolomeo Sola di Saluzzo, Bruno Gozzarino di Carmagnola, Marco Barbero di Fossano e Guido Villa di Torino. Nelle ultime settimane a Sololo, proprio insieme a Francesco Bono, c’è stato Bruno Gozzarino per alcuni interventi di natura tecnica sull’ospedale, oltre ad una deviazione a Mombasa per piccole modifiche all’impianto di desalinazione dell’acqua installato lo scorso anno.
«Ovviamente collaboriamo e riceviamo collaborazione da gruppi o associazioni con cui perseguiamo obiettivi comuni – commenta Paolo Aigotti – recentemente abbiamo avuto donazioni dal gruppo di preghiera di cui fa parte Marco Gallesio, con un intervento relativo al problema della siccità, e dall'associazione “Semi di Baobab” di Racconigi, impegnata in Burkina: 5.400 euro, di cui 2.700 utilizzati per acquistare due serbatoi per la raccolta dell’acqua da installare presso una scuola di Sololo, mentre la parte rimanente è andata al “Progetto bambini”, che rimane il nostro intervento prioritario all’interno dell’ospedale». Grazie alle donazioni, il Gruppo Sololo riesce infatti a garantire cure gratuite a circa 2 mila bambini l’anno da 0 a 5 anni, con un impegno di circa 40 mila euro. Costi che, negli ultimi tempi, sono però aumentati di circa il 25% per la grave siccità che sta colpendo la zona.
«Il progetto va avanti e siamo consapevoli di aver contribuito a ridurre l’elevata mortalità infantile – aggiunge Aigotti - grazie al sostegno di molti sponsor e donatori. Per loro non è cambiato niente: il Gruppo Sololo continuerà nel progetto bambini all’interno dell’Ospedale, ma abbraccerà ora anche altri progetti, allargando gli orizzonti della solidarietà».
Per donatori vecchi e nuovi l’IBAN del conto corrente del “Progetto bambini” rimane pertanto “IT 14 T 06295 46770 CC0010324750” mentre il referente del gruppo risponde al numero 339 3034101.
Per provare a capire meglio simili realtà, ora è anche possibile farlo leggendo il nuovo libro di Silvio Galvagno “…Soraya, Turo, Sharo… Storie di guerra e ingiustizia” edito da Primalpe, presentato martedì scorso all’Antico Palazzo Comunale nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione “Vincere la paura, ricostruire la speranza”. oscar fiore