SALUZZO – Si tratta ancora di stime, suscettibili quindi di modifica, ma le prime impressioni non lasciano certo spazio a previsioni ottimistiche.
Le associazioni agricole di categoria provano a fare una prima stima degli ingenti danni che il gelo polare ed il successivo sbalzo termico avrà come conseguenza sulla prossima campagna frutticola. In poche settimane il termometro è passato da –23°C a + 27°C, per ridiscendere in prossimità dello zero negli ultimi giorni: 50 °C di escursione termica hanno compromesso pesantemente la stagione frutticola.
«In particolare per il kiwi – spiegano i tecnici di Confagricoltura – la cui produzione è danneggiata per il 90%: si tratta di cifre importanti, che peggiorano l’andamento di un’annata già fortemente colpita dalla batteriosi. Le altre fruttifere compromesse sono le pesche e le nettarine, con oltre il 50% distrutto dal gelo, e le susine; per il melo e il pero occorre attendere ancora qualche settimana. L’ormai prossima fioritura potrà confermare l’entità del danno».
A stimare più dettagliatamente i danni, è stata la Consulta Frutticola di Coldiretti, riunitasi la scorsa settimana a Saluzz «La situazione è delicata e difficile» sottolineano i tecnici dell’Agenzia 4A che hanno monitorato i frutteti.
Le stime sono eloquenti: il 70% della produzione di kiwi è ad oggi compromessa, per un controvalore di 28 milioni di euro, pesche e albicocche patiscono un danno del 60% (per un mancato introito, rispettivamente, di 21,2 e 5,7 milioni di euro), qualcosa in meno le nettarine, dove risulta compromesso il 50% del raccolto (pari ad un danno da 18 milioni). Complessivamente la stima dei danni ammonta a circa 80 milioni di euro, un terzo della produzione lorda vendibile del cuneese.
«La situazione è veramente grave - dice il presidente della Consulta Frutticola di Coldiretti, Giovanni Arnaudo - servono azioni di sostegno finanziario per consentire il rilancio delle nostre imprese frutticole oggi in forte difficoltà». «Le nostre aziende soffrono già una crisi di liquidità legata ad un andamento di mercato molto negativo nel 2011 – aggiunge Michele Quaglia, presidente di zona di Saluzzo e delegato provinciale per il settore frutticolo - ora nonostante buona parte della produzione se ne sia andata a causa del freddo polare, necessitiamo di svolgere le anticipazioni colturali che i vari frutteti richiedono. Abbiamo bisogno di un’attenzione particolare, ma soprattutto chiediamo che siano messi immediatamente a disposizione fondi per consentire la cura delle piante».
Per questo motivo, venerdì 9 marzo Coldiretti ha convocato presso la propria sede regionale a Torino i rappresentanti dei vari Istituti Bancari che operano in Piemonte, per individuare un percorso che consenta l’erogazione della liquidità necessaria alle imprese frutticole piemontesi.
oscar fiore