LAGNASCO – 87 tonnellate in meno di rifiuti indifferenziati con una percentuale di raccolta differenziata salita in un anno di 17 punti percentuali: bastano questi due dati a sottolineare l’ottimo lavoro svolto dai lagnaschesi dopo l’introduzione, all’inizio del 2011, della raccolta dell’organico e del verde.
Un ulteriore miglioria rispetto a quella del 2007 quando fu avviato in paese il nuovo sistema di raccolta, già incrementando di 15 punti la differenziata: micro isole ecologiche destinate ad un numero limitato di famiglie con cassonetti chiusi a chiave (anche se ora, per la maggior parte, sono aperti). Un buon compromesso tra costi, benefici ed impatto sulla popolazione (anche se “meno puro” rispetto ad altri sistemi come il “porta a porta”) diventato evidente con l’analisi dei risultati.
La percentuale di differenziata nel 2011 si attesta al 59%, un punto in meno del 60% previsto dalla legge, quota che dovrebbe essere però raggiunta grazie alla minor produzione di rifiuti pro capite (1,18 chilogrammi) rispetto alla media provinciale.
Rispetto al 2010, la produzione di rifiuto indifferenziato è diminuita del 26%: «Tale diminuzione – analizza il responsabile dell’ufficio di Polizia Municipale, Marco Rinaudo – è determinata per il 15% dalla raccolta dell’organico, mentre il rimanente 11% è presumibilmente riconducibile al rifiuto vegetale, vale a dire circa 36 tonnellate di “verde” che, fino allo scorso anno, andavano a finire nei cassonetti dell’indifferenziata».
Un incremento di differenziata che si registra anche per le tipologie di rifiuto già raccolte in precedenza: +3,5% il vetro, +12% la plastica, fino al +14% di carta e cartone. Segno evidente della maggior sensibilità dei lagnaschesi verso la tematica, anche se il riscontro alla riunione che l’amministrazione ha convocato per giovedì scorso per presentare questi dati farebbe pensare diversamente, vista la scarsissima partecipazione.
«Nel 2012 la percentuale di differenziata dovrà raggiungere il 65% per non incorrere in multe – sottolinea l’assessore all’ambiente, Ivo Migliore – per cui dovremmo ulteriormente migliorarci. La raccolta dei vegetali in via Praetta è molto utilizzata, così come ci sono nuove richieste per i cassonetti domiciliari per il verde. Ovviamente l’invito è quello di smaltirlo, per chi ne ha la possibilità, in campagna, così come quello di utilizzare l’isola ecologica di Manta per i rifiuti ingombranti e conferire latte e lattine l’ultimo giovedì del mese in piazza Sacchetto».
Interessante anche l’analisi dei costi: smaltire plastica, vetro, carta, ferro e legno non ha costi, ma anzi può portare dei benefici (circa 10 mila euro l’introito stimato per il 2011), a fronte dei 110 euro a tonnellata necessari per smaltire i rifiuti indifferenziati, i 125 per gli ingombranti, gli 84 per l’organico ed i 24 per i vegetali. Risultati che hanno permesso di passare dal costo complessivo di 103 mila euro del 2004 (quando la tassa pagata dai lagnaschesi ne copriva soltanto il 68%), ai 76 mila che è la media degli ultimi 5 anni, con l’aumento dei costi di raccolta compensato dalla minor spesa per lo smaltimento. La tassa pagata dai lagnaschesi, che nei prossimi mesi dovranno versare quelle relative al 2010 ed al 2011 che sono slittate in attesa dell’esternalizzazione del servizio di riscossione, copre ora abbondantemente l’intero costo. oscar fiore