LAGNASCO – «Amava la vita, la famiglia e la Congregazione, una donna solare, sempre sorridente, che si stava riprendendo dalla malattia contratta nella “sua” Africa, il Signore l’ha condotta nella pienezza»: Suor Teresa Ponsi, Madre Generale della Congregazione, ricorda così la propria compaesana Suor Eugenia Cavallera, scomparsa lo scorso 4 agosto dopo il malore che l’aveva colpita quattro giorni prima a Chialamberto, nelle Valli di Lanzo, dove di trovava per il Capitolo Generale.
Tutte le suore partecipanti alla riunione Internazionale hanno partecipato al suo funerale, svoltosi a Torino lunedì 6 maggio, prima di essere tumulata nella tomba di famiglia, vicino ai genitori ed al fratello Giovanni, anch’egli prematuramente scomparso sei anni fa.
Suor Eugenia, battezzata con il nome di Agnese, avrebbe compiuto 59 anni l’11 agosto aveva fatto la sua prima professione di fede nel giugno 1973, entrando a far parte della Congregazione delle Povere Figlie di San Gaetano. Maestra d’asilo, i suoi primi impegni furono a Nichelino e Torino, prima di legare la sua vita all’Africa: con altre due suore gaetanine aprì la missione in Benin nel 1984, impegnandosi nella cura dei malati, nella promozione della donna, nella catechesi ed in varie iniziative culturali e sociali, a partire dall’alfabetizzazione, per migliorare le condizioni di vita estremamente povere di questi popoli. I disordini sociali in Benin portarono le missionarie a spostarsi, nella metà degli anni ’90, nel vicino Togo. Contratta la malaria, suor Eugenia fu costretta a rientrare in Italia nel 1999; negli ultimi anni ha prestato il proprio servizio in varie case di riposo, in Piemonte e nelle Marche, ma con il sogno di tornare in Africa. Un sogno interrotto da un improvviso malore, al sera del 31 luglio.
«Nonostante la lontananza, lascia in noi un grande vuoto – dicono i famigliari – la sua era una presenza costante, non solo nei suoi ritorni a casa, ma anche nella sua puntuale telefonata di ogni sabato». o. f.
LAGNASCO – Commozione in paese per la scomparsa di Giuseppe Bodrero che domenica 5 agosto, nella sua abitazione di via Eandi, si è arreso alla malattia che lo ha debilitato negli ultimi tempi.
Beppe, così come da tutti era conosciuto, era una persona socialmente molto attiva in paese: negli anni ’80 era stato tra i fondatori della Pro Loco e del gruppo sportivo, da cui poi nacque l’AC Lagnasco, e tra i promotori della Compagnia Teatrale.
Più propenso al fare che all’apparire, dal carattere mite e disponibile, è stato vicepresidente dell’AC Lagnasco ed ha ricoperto l’incarico, prima di vice e poi di presidente della Pro Loco, di cui è stato attivo componente per oltre vent’anni. Apprezzato anche per la sua attività professionale: dopo il matrimonio con Anna Maria nel 1961 è stato custode dei magazzini frigoriferi della FAL, una delle prime esperienze di associazionismo in frutticoltura, svolgendo con passione il ruolo di frigorista. Una passione che l’ha portato a sperimentare e farsi promotore con i tecnici di quegli anni dei primi e vari esperimenti per la frigoconservazione della frutta; un’esperienza messa poi a disposizione con le consulenze ai vari magazzini della zona e gli ultimi anni lavorativi a servizio dell’Asprofrut.
Beppe Bodrero, 75 anni, oltre alla moglie Anna, lascia i figli Roberta e Andrea con le rispettive famiglie. o. f.