LAGNASCO – Cordoglio, in paese, per la morte di Romano Boretto; la Chiesa Parrocchiale, nel pomeriggio di sabato scorso, non è stata in grado di contenere tutta la folla commossa che ha voluto rendergli l’estremo saluto.
La malattia l'ha stroncato a 78 anni nella sua casa di Tenuta Grangia.
Storico imprenditore ed innovatore del settore agricolo, persona distinta e affabile, scrupolosa e sobria, Romano Boretto aveva iniziato giovanissimo il suo impegno nell’azienda di famiglia (il papà con i suoi sette fratelli si dedicavano alla zootecnia ovina e bovina ed avevano un caseificio in via Roma) che dal 1941 iniziò la conduzione della Tenuta Grangia, con la progressiva conversione alla moderna frutticoltura.
Tra gli anni ’60 e ’80, Romano fu attivo anche in ambito pubblico con vari incarichi che gli permisero di mettere a disposizione le proprie competenze: socio della Fondazione della Cassa Risparmio di Saluzzo, è stato tra i fondatori, all’inizio degli anni’70, del Consorzio Cooperativo Piemonte Asprofrut, oggi principale Organizzazione di Produttori piemontese, del Condifesa Cuneo, il Consorzio di Difesa delle Produzioni ortofrutticole dalle avversità atmosferiche. Il suo attivismo pubblico, l’aveva inoltre portato a far parte della Giunta della Camera di Commercio di Cuneo e dell’amministrazione comunale di Lagnasco dal 1964 al 1970 aveva ricoperto il ruolo di Assessore nella Giunta guidata dal sindaco Augusto Gullino.
Nel 1971 la famiglia Boretto costruì uno dei primi magazzini per la frigoconservazione della frutta, quindi Romano si dedicò all’amministrazione di un’azienda agricola nella Lomellina pavese ad indirizzo pioppicolo, cerealicolo e anche risicolo. L’impegno nel pavese lo costrinse quindi a ridurre il proprio impegno pubblico locale nel ventennio successivo.
Lascia la moglie Teresa Ficetti, i figli Giuseppe e Ezio con le rispettive famiglie, il fratello Silvano e la sorella Piera.o. f.