Michelangelo a Lourdes

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Data:

domenica, 08 novembre 2015

Michelangelo a Lourdes

Descrizione

LAGNASCO – A Lourdes è ormai di casa, pronto ad aiutare ammalati e pellegrini nel loro incontro interiore con la Madonna, ma Michelangelo Beltrando, un veterano dei pellegrinaggi mariani (36 volte a Lourdes, ma anche sette a Bennaux, sei a Loreto, una a Fatima ed una in Terra Santa), negli ultimi mesi ha superato anche se stesso. In un mese è mezzo ha compiuto tre pellegrinaggi a servizio dei più bisognosi: prima a Bennaux (dal 21 al 26 luglio) quindi due volte a Lourdes (dal 3 all’8 agosto con l’Oftal di Cuneo e dal 24 agosto al 7 settembre coinvolto singolarmente dall’Unitalsi).

«Sono stato contattato direttamente dalla direzione Unitalsi di Roma – ci dice con comprensibile entusiasmo – per prestare servizio nel refettorio dell’ospedale Salus, una delle strutture che ospita gli ammalati che giungono da ogni parte del mondo per pregare la Madonna nella grotta dove apparve a Bernardette ed ai pastorelli. Lavoravo sette ore al giorno con altri 12 volontari e due responsabili per servire ad ogni pasto tra i 400 ed i 500 coperti. Una bella esperienza, come tutte quelle vissute nei pellegrinaggi, e mi ha fatto piacere che mi è stato chiesto di ritornare il prossimo ann se la salute me lo permetterà ovviamente tornerò volentieri».

Un impegno molto simile a quello che svolge ogni giorno presso la Residenza “Don Eandi” di Lagnasco, dando una mano come volontario. Nel pellegrinaggio precedente a Lourdes era invece di servizio alla Grotta di Massabielle: «Dalle 6 alle 11 del mattino si celebrano le Messe in quattro lingue diverse, poi il pomeriggio, dalle 14,30 alle 18, il servizio consiste nel gestire il passaggio dei pellegrini all’interno della Grotta dell’Apparizione. Per la quarta volta mi è stato assegnato questo compito, nei pellegrinaggi precedenti ho invece sempre svolto servizio alle piscine, ma poi ho dovuto rinunciare per motivi di salute».

Durante l’ultimo pellegrinaggio ha anche accolto una cinquantina di pellegrini saluzzesi guidati da Don Mario Peirano ed una decina di giovani barellieri di Barge, oltre a cinque giovani lagnaschesi: Matilde Biga, Edoardo Blua, Francesco Dalbesio, Erika Ponsi e Lorenzo Torre.

«È molto bello che i giovani si avvicinino a questa realtà – dice ancora Michelangelo – ricordo con piacere quando all’inizio degli anni ’90 ogni anno vi erano una decina di giovani lagnaschesi che per una settimana diventavano “barellieri” e “sorelle” ».

Il legame di Michelangelo con Lourdes ed i pellegrinaggi mariani ebbe inizio nel 1968, quando aveva ventuno anni: «Don Pino, allora parroco di Lagnasco, organizzò un pellegrinaggio in pullman ed io andai con mia mamma. Al ritorno chiesi a Don Pino come fare per diventare barelliere e lui mi indicò l’Unitalsi. La prima volta fu nel 1973, poi dal 1983 al 2009 ci tornai ogni anno; per tre anni vi ho quindi rinunciato perché avevo la mamma anziana, ma dopo la sua scomparsa, dal 2012 sono sempre tornato a Lourdes due volte l’anno. Ormai non riesco a farne a meno, ho intrecciato amicizie genuine e sento il bisogno di respirare quell’atmosfera particolare che solo nei pellegrinaggi mariani si riesce a vivere».

Per rivivere ogni volta un’esperienza mistica unica, nei luoghi dove 157 anni fa la Madonna apparve alla pastorella 14enne Bernardette Soubirous, ma anche per aiutare e rendersi utile per i più bisognosi, nel rispetto di quanto affermato domenica scorsa a Cuba da Papa Francesc “Chi non vive per servire, non serve per vivere”.

oscar fiore

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